Morire su un treno andando al lavoro

Mentre è in corso una campagna elettorale piena di promesse-cazzate come mai prima, ed è tutto dire, nella ricca ed europea Lombardia un treno regionale che trasporta i pendolari all’alba esce dai binari. Tra Pioltello e Segrate deraglia e uccide tre donne, e le vittime potrebbero essere di più, tenuto conto che in queste ore negli ospedali altre cinque persone almeno sono in condizioni gravissime.

La causa sarebbe il cedimento strutturale di un pezzo di rotaia, così ha detto Vincenzo Macello, direttore produzione territoriale Rfi (Rete ferroviaria italiana) Lombardia, e pare fossero in corso lavori di manutenzione.

Quello che è certo è che l’incidente è avvenuto nello stesso punto dove il 23 luglio scorso un altro treno era uscito dai binari. Allora non c’erano state conseguenze per i passeggeri. E tutto si era risolto con il titolo nelle pagine locali dei quotidiani online: “Ritardi sulla Bergamo-Milano” che non è neppure una notizia, tenuto conto di come funzionano i treni regionali.

Io accendo la tv per cercare di capire, alla stazione di Segrate sono scesa per anni, quei treni li conosco bene e anche la storia di Trenord che mi inquieta. Ogni incidente è grave, ma questo mi colpisce ancora di più.

Così vedo la deputata che chiede affannata che questa tragedia resti fuori dalla campagna elettorale. E poi attacca con le solite promesse… Che fatica ascoltarla, lei e le sue frasi fatte.

Quello che secondo me manca ai moltissimi che ci stanno inondando di (assurde) promesse elettorali è l’esperienza della vita vera. Quella della gente comune, dei tanti che alle 5.30 del mattino sono già in viaggio su treni vecchi e affollati e pericolosi.

Vado sui social, dove Trenord definisce quanto accaduto “inconveniente tecnico” (!) e Trenitalia parla di “svio treno”.

 

Chissà se chi ha scritto queste parole ha pensato a chi sul quel convoglio c’era.

Un treno partito da Cremona alle 5.32 del mattino carico di gente che ogni giorno si sveglia all’alba e si fa il viaggio per Milano su vagoni vecchi in media di 17 anni, in condizioni che non provo neanche a descrivere, basta guardare la foto sotto. Vagoni fatiscenti che viaggiano su reti ferroviarie che avrebbero bisogno di manutenzione.

Incidente pioltello 1
Così sono abitualmente i treni regionali su cui viaggiano i pendolari in Lombardia.

 

Pubblico qui qualche riflessione che ho raccolto in Rete. Pensieri che faccio miei.

 

Intanto arriva il cordoglio di tutti i candidati alle elezioni. Io ne vorrei sentire almeno uno che ricordi che anche i morti su quel treno sono vittime del lavoro.

Ma forse è chiedere troppo a chi,  impegnato a promettere la Luna, probabilmente su uno di questi treni non è salito mai.

 

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