NON MI SPARARE (la generazione perduta della Siria)

È la foto che oggi si è vista ovunque sul web. Questa bambina si chiama Hudea, ha 4 anni e alza le mani davanti al fotografo Osman Sagirli che impugna una macchina fotografica che lei scambia per un fucile.

Hudea ha 4 anni e si arrende. Simbolo di una generazione perduta di un Paese dove, denuncia Save the Children nel giorno in cui a Kuwait City si apre la terza Conferenza dei donatori per la Siria, le condizioni dell’infanzia sono drammatiche.

Continua la lettura di NON MI SPARARE (la generazione perduta della Siria)

Germanwings: quello strano sollievo per il pilota suicida

Nella storia di Andreas Guenter Lubitz, il pilota tedesco che sul volo Germanwings, decollato da Barcellona e diretto a Dussendolf, ha chiuso fuori dalla cabina il suo comandante e ha tirato giù l’aereo, facendolo schiantare contro una montagna e uccidendo se stesso e altre 149 persone, mi ha colpito (soprattutto) una cosa.

Continua la lettura di Germanwings: quello strano sollievo per il pilota suicida

QUESTO È UN BAMBINO

È un bambino e non ha più di 10 anni. Vestito con una divisa mimetica, è in piedi accanto a un adulto, un militante dell’Isis, lo Stato Islamico. Davanti a lui, in ginocchio nella solita tuta arancione che i jihadisti fanno indossare ai prigionieri, c’è Mohammad Ismail, una manciata di anni più di lui, accusato di essere una spia del Mossad.

Il bambino gli punta la pistola alla testa. Lo guarda negli occhi. E gli spara in fronte. Poi lo finisce con il colpo di grazia. E alza l’arma verso il cielo ed esulta, come uno jihadista vero.

Continua la lettura di QUESTO È UN BAMBINO

#LECOSEBELLEDELMIOLAVORO

Ora, io sono una brontolona che non sta mai ferma. E da quando la mia “casa professionale” è la scrivania di Segrate invece di un qualunque mezzo di trasporto (treno, traghetto, autobus, elicottero, aereo di linea, C130, motorino, bicicletta, piedi) con cui ho girato per buona parte della mia vita da giornalista, sbuffo e mi agito ancora di più.

Però ci sono bei momenti in cui, anche se inchiodata alla sedia, sono proprio contenta di quello che faccio.

Continua la lettura di #LECOSEBELLEDELMIOLAVORO

Non ha voce. Ma ha fame. La bella campagna del Ciai

Oggi vi parlo di fame.

Lo faccio perché ieri ho letto una notizia che mai avrei pensato di leggere: una bambina è morta di fame a Milano. Aveva nove mesi, viveva con i genitori italiani e disoccupati, e il nonno. Non sono stati trovati segni di violenza sul suo corpo, solo un’estrema magrezza. Pesava sei chili, la metà di quanto pesa generalmente un bambino della sua età.

Continua la lettura di Non ha voce. Ma ha fame. La bella campagna del Ciai