Hillary Clinton

Hillary Clinton ha perso, ma non perché è una donna

E’ da quasi 48 ore che non faccio che leggere analisi e commenti sulla elezione di Donald Trump a presidente degli Stati Uniti.

In poche parole Apocalypse now, anche se Obama assicura che il sole continuerà a sorgere e che Donald gli ha promesso di comportarsi bene.

Accanto alle previsioni di sciagure imminenti (che un po’ mi preoccupano davvero…) c’è – forte – una sottolineatura: Hillary Clinton avrebbe perso la corsa alla Casa Bianca anche perché “donna”. Vittima di un sistema maschilista che le avrebbe impedito di infrangere il cosiddetto tetto di cristallo.

Arghh…

Io di certe argomentazioni comincio a non poterne più (lo so, è politicamente scorretto e mi tirerò addosso delle ingiurie, ma pazienza).

Altro che tetto di cristallo. Hillary ha perso per moltissime ragioni.

Perché non ha capito un tubo delle condizioni (disperate) di una gran parte della popolazione americana. E di come il progresso tecnologico, da un lato meraviglioso certo, sia tremendamente crudele e lasci dietro di sé morti e feriti (disoccupati e poveri) di cui non si occupa più nessuno.

Povertà Usa

Ha perso perché non sa, o forse non gliene frega niente saperlo, di come sia facile esaltarsi quando hai le tasche piene di soldi e di come sia altrettanto facile incazzarsi quando ti rendi conto che oggi, se sei nato povero, non puoi più aspirare – come invece in passato – a migliorare la tua condizione sociale. Ma ti devi rassegnare a restare povero per sempre.

«Miserabile» ha definito questa fetta di popolazione Hillary Clinton:

parola orribile, e detta da un uomo o da una donna non fa differenza.

«Miserabili» quegli uomini e quelle donne che così si sono buttati tra le braccia di Trump.

Oggi Massimo Gramellini, nel suo “Buongiorno” su La Stampa, ritorna sul soffitto di cristallo.

E scrive che per infrangerlo, anche in politica, «le signore farebbero bene a estrarre da se stesse l’unica risorsa che le renderebbe davvero invincibili presso l’elettorato di entrambi i sessi: un approccio accogliente».

L’unica risorsa? Un approccio accogliente?

Beh, sapete che vi dico?

Io sono una donna e non voglio essere accogliente. Io voglio essere preparata, colta, seria, rigorosa. Voglio essere curiosa ed entusiasta. Voglio avere un’etica e rispettarla. Voglio essere onesta. Soprattutto onesta.

E il giorno in cui sono chiamata a scegliere tra un candidato uomo (presidente, premier, sindaco…) e un candidato donna, ecco io guardo all’onestà, alla preparazione, al rigore morale. A ciò che ha fatto in passato e ciò che non ha fatto. Al suo rispetto per i diritti di tutti. E me ne frego bellamente del suo sesso.

E forse è ora di cominciare a darci una regolata tutte,

e a non usare l’alibi del tetto di cristallo quando dobbiamo rispondere di errori epocali, arroganza e smania di potere.

Come ha fatto la cara Hillary, che ha regalato l’America a Trump.

Donald Trump
Donald Trump è il nuovo presidente degli Stati Uniti.

Un commento su “Hillary Clinton ha perso, ma non perché è una donna”

  1. In questo mondo, dove persino respirare è diventata una presa per il c…non posso più sentire che la Clinton ha perso perché è una donna.Doveva guardare in alto e mostrare a tutti l’arcobaleno invece di tenere gli occhi a terra e far vedere le cacche di cane.

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