In Stazione Centrale ho visto una bella Milano

«C’è chi parla e c’è chi opera» dice il sindaco di Milano Giuliano Pisapia a certi giornalisti che lo rincorrono in Stazione Centrale dicendogli che sì, è vero, non ci sono più migranti all’interno nel mezzanino ma ce ne sono ancora sotto il porticato al piano terreno. E gli contestano “l’immagine” che si dà a chi arriva per l’Expo e si trova davanti “gente che bivacca”.

«C’è chi parla e c’è chi opera e noi stiamo lavorando per ridare dignità a chi l’ha perduta» ripete questo sindaco che mi piace anche perché quando sente sparare cazzate non si trattiene e alza la voce e si vede che vorrebbe dire «ma fate qualcosa anche voi invece di domande senza senso».

Io penso che Milano, a chi arriva per l’Expo, dia invece una bella immagine di sé.

E’ una Milano che affronta, troppo sola, l’emergenza spaventosa di migliaia di migranti da Eritrea, Somalia, Etiopia, Sudan e Siria.

E lo fa anche con la solidarietà di tanta gente comune.

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Fateci un giro, se vi capita, in Stazione. Vedrete gli operatori di Progetto Arca che distribuiscono pasti, quelli della Croce Rossa che si occupano di chi sta male, e poi uomini e donne – come voi, come me – che passano e portano aiuti.

«Che bella la Milano che porta ai profughi ciò che può… Bella gente. Bella città!» ha scritto la mia collega Roberta sulla sua pagina di Facebook.

Sì Roberta, sono d’accordo. Questa Milano è proprio bella.

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