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#CiPassaLaFame, una giornata senza mangiare per i diritti dei migranti

Una giornata senza mangiare per non restare indifferenti di fronte alle continue violazioni dei diritti dei migranti nel Mediterraneo, in Libia e in Italia. Una giornata senza mangiare in ricordo di chi ha perso la vita nel Mediterraneo, col pensiero alle migliaia di uomini, donne e bambini ancora oggi bloccati nei lager in Libia, e in solidarietà con tutti i migranti già in Italia e in Europa, che vedono la loro ricerca di una vita migliore ostacolata da leggi ingiuste e controproducenti.

Gli organizzatori della mobilitazione #CiPassaLaFame hanno scelto il 28 gennaio, in continuità con la Giornata della Memoria, per ricordare che la morte e la miseria umana sono ancora qui, a pochi chilometri da noi, e che non è più possibile più accettarlo.

Sono già più di 700 i partecipanti di 200 luoghi nel mondo, dall’Italia all’Australia, dal Canada al Libano all’Etiopia, che hanno aderito per denunciare casi come la SeaWatch3, al largo di Siracusa con 47 persone a bordo senza permesso di attraccare. O come i 150 migranti rimasti in acqua oltre 24 ore prima di essere recuperati dal cargo Lady Sham su istruzione della Guardia costiera di Tripoli e riportati in Libia, dove violazioni dei diritti umani e violenze sono all’ordine del giorno, come ha ricordato il portavoce dell’Unhcr Charlie Yaxley e come conferma un recente rapporto dell’organizzazione Human Rights Watch.

Cittadini comuni, attivisti, associazioni e intellettuali hanno aderito alla mobilitazione con l’invito a devolvere il risparmio dei pasti saltati a una delle organizzazioni che operano per il salvataggio in mare dei migranti. Ma anche semplicemente a discutere con colleghi e familiari della situazione e attivarsi collettivamente.

«Come cittadini continuiamo a chiederci “cosa possiamo fare” e non abbiamo risposta. Ma leggere le testimonianze dei tanti giornalisti e operatori umanitari che sono stati in Libia, e tornare a fare la nostra vita quotidiana non è più sostenibile, almeno per le nostre coscienze» si legge nell’appello.

«Abbiamo scelto il 28 Gennaio, in continuità con la Giornata della Memoria, per ricordarci che la morte e la miseria umana sono ancora qui, a pochi chilometri da noi, e non possiamo più accettarlo».

A #CiPassaLaFame, promosso da un gruppo di attivisti (Martina Cera, Donata Columbro, Claudia Vago, Claudio Riccio, Giulio Cocchini), hanno aderito tra i primi i giornalisti Daniele Biella, Ilaria Roberta Sesana, Raffaella Maria Cosentino, Giulio Cavalli, Riccardo Bonacina (Vita non profit); gli scrittori Igiaba Scego, Fabio Geda, Paolo Di Paolo, Violetta Bellocchio; il fotoreporter Francesco Malvolta; il comunicatore politico Dino Amenduni; la responsabile comunicazione di ActionAid Barbara Antonelli; gli attivisti Sara Consolato e John Mpaliza.

E le organizzazioni: Refugees Welcome Italia, Action Aid Italia, Centro studi Sereno Regis, Pianoterra Onlus, Chiama L’Africa, Cooperativa sociale Progetto Tenda Onlus, Haki Tumaini, CISV Onlus, Centro Rricerca e intervento sociale, COSPE Onlus, Zalib & I Ragazzi di via della Gatta, FOCSIV, Gli Anelli Mancanti Onlus, Voci Globali, LVIA, onData, A Buon Diritto.

Come si partecipa? Aderendo all’evento su Facebook e condividendolo in Rete. Organizzando una “cena a digiuno” per coinvolgere amici, familiari, vicini di casa e chiunque abbia interesse ad attivarsi con ulteriori azioni a favore di migranti e rifugiati; firmando l’iniziativa dei cittadini europei “Welcoming Europe”, per un’Europa che accoglie. Facendosi una foto davanti a un piatto vuoto e postandola il 28 gennaio sui social con l’hashtag #CiPassaLaFame.

E in molti altri modi che trovate cliccando su cipassalafame.it.

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