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Barcellona e l’abitudine al terrore

Non mi abituerò mai agli attentati come quello di oggi a Barcellona, dove un furgone ha travolto volontariamente la folla sulla Rambla, e lo penso in queste ore in cui non si capisce neppure quale sia il numero di vittime e se siano stati arrestati i responsabili.

Non mi abituerò mai a vivere in questo mondo minacciato dal terrorismo, che non è solo quello dell’Isis che ha rivendicato il massacro.

Non mi abituerò mai a quello che mi è successo qualche giorno fa, a Biarritz, nord della Francia. Era sera e passeggiavo nella strada pedonale che dal centro porta al mare, una via piena di locali dove l’aperitivo dura fino a mezzanotte e dove la folla mi bloccava ogni tre passi. A un certo punto mi sono trovata davanti quattro militari grandi come armadi, giubbotto antiproiettile e mitra in mano.

Non mi abituerò mai al malessere e al disagio che ho provato in quel momento. Un sentimento che ho cercato di cacciare via. Ma dopo duecento metri, eccone altri quattro, e dire che erano armati fino ai denti non è una frase fatta. La strada dove mi trovavo era chiusa alle auto e senza alcuna barriera. Io mi sono imposta di non pensare.

Non mi abituerò mai ai soldati armati su camionette blindate che un mese fa ho visto a Rynek Glowny, la piazza principale di Cracovia, la piazza del mercato, piena di tavolini dove è bello sedersi e bere qualcosa e guardarsi intorno. Chiusa alle auto e senza alcuna barriera, ma piantonata.

Non mi abituerò mai a commenti come quelli che sto leggendo sui social. Come quello sprezzante del “ridente” leghista Matteo Salvini: «Furgone contro la folla a Barcellona secondo testimoni ci sono morti e feriti, si parla di “attentato”. Chi saranno i criminali?». O come quello di Vittorio Sgarbi, che pure stimo, ma che tuona: «Chi, di fronte a tanta violenza continua a pronunciare vacui appelli alla pace e alla tolleranza, è un complice». O come quello – vergognoso – dello scrittore Nicolai Lilin: «Un altro nostro concittadino massacrato dai terroristi islamici, amici della Boldrini, sostenuti dalla sinistra Italiana». Parole orribili.

Non mi abituerò mai a certi pseudo-esperti che in tv, in queste ore, sostengono che «tutto già visto, tutto già vissuto, nulla di nuovo… Dovremo abituarci».

Non mi abituerò mai all’idea che ci si abitui a tutto. Perché quello che oggi vediamo a Barcellona è già successo a Stoccolma, Berlino, Nizza, Londra…

Non mi abituerò mai a chi mi dice che siamo in guerra e che quando lo capiremo forse sarà troppo tardi.

 

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