21 luglio

Così la “21 luglio” aiuta i bambini che vivono in povertà

Un bambino su otto, in Italia, si trova in una condizione di povertà assoluta. Significa che non ha, o ha con grande difficoltà o a fasi alterne, le risorse indispensabili per il sostentamento: alimentazione, alloggio, vestiario, e anche cure per la salute e l’igiene.

Dice l’Unicef che l’Italia è tra i Paesi con il tasso di povertà infantile più elevato: il 17 per cento della popolazione minorile, pari a 1.750.000 minori, vive sotto la soglia di povertà. Un dato che supera i 3 milioni e mezzo se si fanno rientrare anche i bambini che rischiano questa condizione.

Numeri pesanti come pietre, triplicati in dieci anni, dal 2007 a oggi.

«L’Associazione 21 luglio si è costituita a Roma nell’aprile del 2010 proprio per aiutare questi bambini» spiega il presidente Carlo Stasolla. «Impegnata sul fronte dei diritti dell’infanzia, concentra il suo lavoro nelle aree urbane dove è più forte la povertà anche da punto di vista educativo, per l’assenza di opportunità ricreative e culturali e la carenza di servizi sociali».

Tra le attività della 21 luglio ci sono progetti educativi, assistenza domiciliare (home visiting) per mamme incinte o con bambini fino a 3 anni che hanno bisogno di un sostegno, orientamento sociale, sanitario e scolastico per le famiglie che si trovano a dovere affrontare ostacoli o difficoltà burocratiche.

Il cuore del lavoro è il polo “ex Fienile”, nel quartiere di Tor Bella Monaca a Roma, dove gli educatori dell’associazione incontrano ogni giorno chi ha difficoltà a trovare una casa o vive in condizioni degradate. «Qui i laboratori settimanali di arte-educazione, lo sportello socio-sanitario e l’ufficio di supporto legale» spiega Carlo Stasolla «sono diventati un punto di riferimento importante per tutti gli abitanti dell’area, in un clima di scambio e multiculturalità».

Dal 2010 a oggi le attività dell’Associazione si sono moltiplicate e il numero di beneficiari è aumentato sempre di più.

«Per poter continuare a tutelare i diritti di chi vive ai margini e per combattere la povertà educativa, abbiamo bisogno dell’aiuto di tutti. Basta una piccola donazione per essere partecipi di un cambiamento importante. Voglio ricordare che non ricorriamo a fondi pubblici per garantire la nostra indipendenza di azione».

Se volete conoscere meglio l’Associazione 21 luglio, qui c’è un video che ve la racconta, attraverso i volti dello staff e dei volontari. Ma soprattutto delle bambine e dei bambini che beneficiano dei suoi progetti.

 

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