Benvenuta Olivia!

Olivia è una cagnetta salvata da un brutto passato di maltrattamenti.

Quello che si sa della sua vita precedente è che probabilmente la picchiavano, perché ha un orecchio con segni di traumi. E che certamente non le davano da mangiare, perché sulla schiena si vedono tutte le costole in evidenza.

Se oggi vi racconto di lei – una piccola storia certo ma anche una storia tenera – è per due ragioni.

La prima è che da sette giorni Olivia è “ufficialmente” accasata a Casale Monferrato, accolta da mia sorella Ilaria e da mio nipote Davide. E’ diventata così parte della nostra “comunità” dove, tra sorelle, quando ci si sente si chiedono notizie dei nipotini ma anche della gatta Pisola e del pappagallo Teo.

La seconda è che – pur consapevole che ci sono problemi più grandi, soprattutto in un mondo sempre più indifferente a tragedie umane insopportabili – trovo i maltrattamenti agli animali qualcosa di odioso, segno di una crudeltà d’animo che mi fa paura. Olivia li racconta nella foto qui sotto. Li racconta con l’espressione triste e anche un po’ rassegnata di chi è abituato ad avere paura.

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Quando Tobi, il cane che ha diviso 16 anni di vita con Ilaria e Davide, qualche mese fa ha chiuso gli occhi per sempre, mia sorella ha detto: «Mai più. Non posso pensare di “sostituirlo”».

Invece, due settimane fa, navigando su Internet la sorte l’ha portata sull’annuncio di un’associazione impegnata a raccogliere cani maltrattati, cuccioli abbandonati, randagi affamati. Per ognuno dei quali cerca poi una casa e una famiglia.

«Ci siamo incontrati in Rete, come si usa oggi» mi dice ridendo mio nipote mentre Ilaria mi spiega la telefonata alla volontaria, il primo incontro con Olivia («era sotto un tavolo, le ho portato i biscotti e sono riuscita a prenderla in braccio ma moriva di paura»), i controlli dell’associazione («sono venuti a vedere dove abito perché non danno i cani a casaccio, vogliono essere certi delle persone a cui li affidano…»). E l’arrivo emozionante lunedì scorso quando – finalmente – Olivia ha potuto prendere possesso del divano.

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Della “vita di prima” di Olivia mia sorella non ha voluto sapere troppo. «Ora è qui con me. E mi basta» mi ha detto. Nelle foto in questa pagina sotto potete vedere cosa succede a un cane spaventato, maltrattato e affamato dopo una settimana di “amore assoluto”, come dico io ridendo.

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Anche se l’abbandono di un animale è un reato punito con l’arresto fino a un anno o con una multa fino a 10.000 euro, secondo i dati della Lav ogni anno in Italia sono “gettati via” circa 80.000 gatti e 50.000 cani, più dell’80 per cento dei quali rischia di morire di stenti o a causa di maltrattamenti o in incidenti sulle strade.

Numeri enormi contro cui ognuno di noi può – nel suo piccolo – fare qualcosa. Innanzitutto aprendo le porte di casa a un cane o a un gatto. Perché con un animale si vive meglio: l’ho scritto qui, raccontandovi di Romeo.

 

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Olivia ha trovato la sua casa, sta ingrassando, vede la televisione seduta sul divano, corre lungo Po insieme a Davide, va d’accordo con gli altri cani e non si offende mai, neppure oggi che le hanno fatto la doccia con l’antiparassitario  o quando mia sorella – che non ha dimenticato Tobi e non lo dimenticherà mai – qualche volta si rivolge a lei usando il maschile.

DSC_0422 (1)Se poi qualcuno di voi, dopo aver letto di questa cagnetta, decidesse di andare a cercare “la sua Olivia” nel canile vicino a casa (o presso una delle tante associazioni, le trovate digitando su google “cani o gatti da adottare”) me lo faccia sapere. Non c’è niente di più bello che raccontare una bella storia.

 

 

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