A sinistra Massimo Giannini, a destra Giovanni Floris

I talk show politici non raccontano la vita vera

Ecco, se dovessi definirla con una frase, potrei scrivere “Non se ne può più”.

La crisi di ascolti dei talk show politici può sorprendere solo chi non vive la vita vera. Che poi sarebbe quella di ciascuno di noi, fatta più o meno degli stessi problemi: il lavoro (che non c’è), i soldi (sempre troppo pochi), le scuole (che non funzionano), la sanità (spesso scadente).

Ballarò (RaiTre), condotto da Massimo Giannini dimezza in una settimana gli ascolti e non va oltre il 6,54% di share. DiMartedì (La7), con Giovanni Floris, guadagna rispetto a sette giorni prima due terzi di punto (+0.76%), ma non decolla (4,23% di share). E proprio mentre escono questi dati e i primi commenti, Michele Santoro annuncia l’addio a Servizio Pubblico (La7) per il quale, terminata questa, non ci sarà una nuova stagione. Santoro, il primo ad ammettere che il pubblico ha ormai, nei confronti di questo genere televisivo, «una specie di nausea e un vero e proprio rigetto».

Per anni non mi sono persa un solo dibattito politico televisivo.

Ho seguito con passione discussioni, confronti e scontri sulla Prima e la Seconda Repubblica, su Tangentopoli e le guerre, sulla nascita prima della Lega e poi del Movimento 5 Stelle, sui premier di centrodestra e centrosinistra, sui capi di Stato e i guru dell’economia. Non mi sono persa una battuta perché volevo capire e perché speravo che dai quei talk show arrivassero risposte concrete a quelli che erano i miei interrogativi e bisogni di semplice cittadina.

Ma nonostante il mio amore per la politica (o forse proprio per quello), martedì ho acceso la tv su House of Cards, la serie tv trasmessa su Sky, che racconta le trame e gli intrighi alla Casa Bianca.

Perché io (e voi che ne pensate?) non ne posso più di discussioni che non portano a niente, che non spiegano né aggiungono una virgola a emergenze come la casa, il lavoro, la cultura, la salute… il mio e vostro futuro. Passerelle di protagonisti ormai ingessati nel solito ruolo in cui uno dà addosso all’altro, probabilmente più per esercizio accademico che per reale contrapposizione.
I conduttori dei talk show del martedì, Massimo Giannini e Giovanni Floris, sono bravissimi giornalisti. Ma la gente oggi ha bisogno di risposte chiare e soprattutto di soluzioni ai problemi. Ciò che entrambi dovrebbero pretendere dai loro (soliti) ospiti. E non credo che sia chiedere troppo.

 

 

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *