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Storia di Messner, il cagnolino “delle nevi”

C’era una volta un avvocato di Ancona, anzi c’è. Di nome fa Alessandro Scaloni, è un appassionato di montagna e il 4 febbraio se ne va in Abruzzo con un gruppo di amici.

C’è neve e tutti insieme decidono di salire al Pizzo di Moscio, 2.411 metri di altezza, sui Monti della Laga nel Comune di Valle Castellana (Teramo).

Fa freddo, tanto freddo. E la luce del sole un po’ abbaglia gli sportivi. Che subito non riescono a mettere a fuoco cos’è quella “cosa” che si muove vicino alla croce di ferro incrostata di ghiaccio che segna la meta.

Si avvicinano, guardano meglio. Lassù, a oltre 2.400 metri, sulla neve c’è un cagnolino solo, senza collare.

«Sul pelo aveva delle placche di ghiaccio, sicuramente era lì da diverso tempo, abbiamo cercato di avvicinarlo per provare a riportarlo a valle ma non c’è stato verso, è scappato» racconta ancora un po’ emozionato il penalista.

Gli alpinisti riescono a scattargli una foto con il cellulare e la postano sulla pagina Facebook dell’Ente parco nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga che, a sua volta, lancia un appello. Una richiesta di aiuto che non lascia insensibili i Carabinieri forestali della stazione di Rocca Santa Maria, coordinati dal maresciallo Bruno Di Marco.

Iniziano così le ricerche, ma per due settimane del cane non si trova traccia.

I carabinieri, però, non hanno intenzione di mollare. E alla fine ce la fanno. Il 21 febbraio avvistano quel piccolo cane e riescono ad acchiapparlo.

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Messner dopo il suo ritrovamento

E’ un maschio di razza lagotto romagnolo, molto spaventato e debilitato, privo di microchip.

Lo chiamano Messner, data la sua passione per le scalate.

Messner finalmente può mangiare (come un lupo) e dormire in una cuccia calda.

Chi lo osserva nel canile capisce di avere di fronte  un cane molto speciale.

Di fatto speciale lo è. Perché Messner è un cane dai tre miracoli. Il primo: essere sopravvissuto tanti giorni nella neve, a temperature glaciali.

Il secondo: aver trovato persone meravigliose che lo hanno rintracciato, rifocillato, fatto visitare dal veterinario e portato al canile di Castelbasso di Castellalto (Teramo). Dove questa storia-fiaba avrebbe potuto concludersi con un discreto lieto fine. Invece no.

C’è un terzo miracolo.  Appena si è diffusa la notizia del ritrovamento di Messner, decine di persone si sono  precipitate al canile. Per adottare il cucciolo-montanaro che presto avrà una sua casa.

p.s. (morale della triglia) Questa è una storia vera, ma ha il sapore della fiaba. Dovrebbero essere così le favole che si raccontano ai bambini, con avvocati dal cuore grande al posto delle streghe, e adorabili cagnetti montanari al posto di lupi che vengono uccisi da cattivissimi cacciatori.

p.s./2 Da Alessandro Scaloni mi è arrivata questa foto, dove si vede meglio il piccolo Messner con il ghiaccio sul pelo. Come ho scritto ad Alessandro, sono anche queste piccole storie a rendere un pochino più leggera la vita.

 

 

3 commenti su “Storia di Messner, il cagnolino “delle nevi””

  1. Ho avuto anch’ io un gran cane nella mia vita e non mi meraviglia il fatto di dover imparare da loro a vivere e ad amare. Grazie perché parlate degli animali con il dovuto rispetto .

  2. nella mia citta ,ci sono delle aree apposta per i bisogni del cagnolino,vicino al contenitore .purtroppo tanti maleducati, fanno fare i bisogni al cagnolino dove si trovano.proprio incivili,anche se ci sono delle belle multe da pagare .

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