Provate ad ascoltare la storia di Farzana

Accendo il computer e leggo della venticinquenne pachistana, incinta di tre mesi, lapidata a morte dalla sua stessa famiglia perché aveva sposato, nonostante l’opposizione del padre, l’uomo che amava. Si chiamava Farzana Parveen e l’hanno aggredita in venti, tra fratelli e cugini, con pietre e bastoni, in pieno giorno a Lahore, davanti al tribunale dove la ragazza avrebbe dovuto testimoniare di non essere stata rapita dal marito Mohammad Iqbal, come invece sosteneva il padre, ma di averlo sposato per libera scelta.

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Quei padri che perdonano i figli assassini

Lorenzo Manavella è un bel ragazzo di 25 anni che, raccontano, “viveva per lo sport”. Lorenzo, giocatore di pallavolo e grande appassionato di beachvolley, nella notte tra il 15 e il 16 maggio a Santhià, in provincia di Vercelli, ha ucciso a pugni e coltellate i nonni Tullio e Pina e la zia Patrizia, per portarsi via 300 euro. Era sotto l’effetto della cocaina.

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Vai Mauro vai!

Ci sono persone da cui impari cose importanti nei momenti più strani della tua vita.

Una notte di un gennaio gelido del 1995 stavo tornando a Sarajevo insieme a due cooperanti di un’organizzazione umanitaria. Avevamo lasciato un ospedale di un piccolo paese della Repubblica serba di Bosnia (che non è la Serbia ma l’entità serba della Bosnia Erzegovina), dove eravamo capitati a tarda sera perché l’ambulanza che avremmo dovuto consegnare nell’ambito di una campagna di aiuti promossa da Donna Moderna ci aveva seminato.

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