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Bretagne, l’ultimo cane eroe dell’11 settembre

Il pezzo qui sotto l’ho scritto il 10 settembre 2015. Bretagne è morta il  7 giugno 2016, in Texas. Aveva 16 anni ed era molto malata. La sua istruttrice Denise Corliss ha detto che non dimenticherà mai la forza dimostrata da Bretagne al World Trade Center e anche a New Orleans dove Bretagne partecipò ai soccorsi dopo l’uragano Katrina.

 

C’è un cane che si chiama Bretagne: ha un bellissimo pelo biondo ed è l’ultima sopravvissuta tra le centinaia di cani che l’11 settembre 2001 aiutarono i soccorritori nel tentativo di salvare le persone intrappolate tra le macerie del World Trade Center a New York.

Bretagne è un golden retrivier che proprio in questi giorni ha compiuto 16 anni.

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L’America è l’America.

E l’America (tramite tantissimi sponsor, tra cui un hotel di lusso e un produttore di biscotti golosissimi), in occasione dell’anniversario di quella tragedia ha voluto ricordare i cani eroi dell’11 settembre dicendo grazie a Bretagne, a cui è stata regalata una giornata “canina” da sogno. Se la volete vivere in diretta la trovate su questo link.

A me, di questa festa molto americana (e molto assurda) ha fatto sorridere innanzitutto lo sguardo (intelligente) di Bretagne che – vedrete – sembra dire a tutti: “Ma siete impazziti?”.

Poi, però, deve averla presa con filosofia.

Se festa doveva essere che festa fosse.

A un certo punto ho avuto paura che questa cagnolona coraggiosa, scampata all’inferno del crollo delle Torri Gemelle, potesse soccombere per il troppo cibo (nel filmato divora biscotti, polpette e anche due hamburger).

Al di là dell’americanata (reale, con tanto di agghiaccianti cappellini e trombette), resta il valore simbolico di questo grazie.

Quasi tutti i cani-soccorritori impegnati l’11 settembre sono morti per malattie contratte per l’amianto, il piombo, il mercurio e le altre sostanze tossiche sprigionate dalle macerie delle Torri. In questi anni se ne sono andati il cane-guida che trascinò la sua padrona cieca per le scale portandola in salvo; il Doberman che trovò uno dei pochi superstiti in una bolla d’aria di cui gli uomini non si erano accorti; il pastore tedesco che lavorò per 8 ore tra le rovine, ebbe un arresto cardiaco, fu resuscitato da medici che lo distesero su un letto da campo e tornò subito a cercare freneticamente; l’altro pastore che si bruciò le zampe saltando su una trave di acciaio incandescente per seguire la traccia di un uomo.

Bretagne a Ground Zero l'11 settembre 2001.
Bretagne a Ground Zero l’11 settembre 2001.

Oggi è l’11 settembre.

Con la giornata da sogno regalata a Bretagne, l’America (che è davvero l’America) ricorda anche il loro coraggio. E a me piace che sia così.

 

 

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